Orecchio acerbo editore
PROPOSTE DI DISCUSSIONE PER LA TAVOLA ROTONDA “MENO PICCOLI DI QUEL (BOLOGNA, 14 APRILE 2005, FIERA DEL LIBRO PER RAGAZZI
)

 

 

L.I.B.E.R.I.
Librerie Insegnanti Biblioteche Editori Ragazzi Insieme

La nostra idea è quella di lavorare alla creazione di un grande circuito alternativo che coinvolga editori, promotori editoriali, librerie, biblioteche, insegnanti e lettori.

Il nome (L.I.B.E.R.I.) è assolutamente indicativo. Si tratta di una primissima proposta che ci serve solo per maggiore chiarezza e brevità. Altrettanto indicative sono le cifre a cui facciamo riferimento poiché partono da un’analisi limitata ai dati della nostra casa editrice che ci vengono forniti dal distributore. Tuttavia, questi dati ci consentono di formulare una prima ipotesi, per poterci confrontare su una proposta che sia in qualche modo operativa.

 

Attualmente lo sconto praticato alle grandi catene librarie si aggira intorno al 39,5%

sul prezzo di copertina (41% a Feltrinelli, 38% a Mondadori).

Lo sconto medio praticato alle librerie indipendenti si aggira invece intorno al 30%,

eccezion fatta per le più importanti librerie per ragazzi,

a cui viene praticato uno sconto superiore (intorno al 35%).

Tutavia è la rete di piccole e piccolissime librerie profondamente radicate nel territorio, che contribuisce in modo determinante (seppure spesso insufficiente) al fatturato degli altrettanto piccoli e piccolissimi editori per ragazzi. Editori che certamente, salvo rare eccezioni, non contano per il proprio sostentamento sulle grandi catene librarie, dove l’alternanza dei titoli è troppo veloce, e la visibilità dei piccoli editori è spesso scarsa se non nulla.

Contemporaneamnte si assiste a una crescente attenzione del pubblico alle problematiche inerenti la concentrazione del mercato librario (v. caso Feltrinelli). Esiste inoltre una parte di lettori che si dimostra sempre più insofferente nei confronti delle “librerie-supermercato”.

Da questa prima sommaria analisi, e dalla necessità di rendere visibili anche all’esterno le profonde contraddizioni e i pericoli che attraversano gli editori e i librai indipendenti in questo delicato momento, nasce l’idea di costituire il circuito L.I.B.E.R.I., le cui condizioni essenziali di adesione –oltre ovviamente a quella di essere editore o libreria indipendente- potrebbero essere:

1)Gli editori del circuito L.I.B.E.R.I., potrebbero dare mandato al proprio promotore/distributore di praticare alle librerie del medesimo circuito uno sconto di 5/6 punti percentuali maggiore rispetto a quello attuale, arrivando quindi a uno sconto di base (escluse tredicesime) che potrebbe essere fissato al 36%.
2)I promotori/distributori librari degli editori appartenenti al circuito L.I.B.E.R.I., potrebbero assumersi l’onere di applicare un ulteriore sconto alle librerie del circuito, di 2/3 punti percentuali.
3)Gli editori del circuito L.I.B.E.R.I., dovrebbero inserire su tutti i propri cataloghi uno spazio adeguato in cui indicare tutte le librerie aderenti al circuito.
4)I librai aderenti al circuito dovrebbero praticare a insegnanti e ragazzi di età inferiore ai diciotto anni uno sconto del 10% sul prezzo di copertina dei titoli pubblicati dagli editori di L.I.B.E.R.I.
5)I librai aderenti al circuito dovrebbero praticare alle Biblioteche uno sconto maggiore di 10 punti percentuali rispetto a quello che attualmente praticano, sul prezzo di copertina dei titoli pubblicati dagli editori di L.I.B.E.R.I. (la possibilità di aumentare di 10 punti percentuali lo sconto alle Biblioteche -ad es. passare dal 20% al 30%- sarebbe dato dal sovrasconto di 5/6 punti applicato alle librerie dagli editori di L.I.B.E.R.I. e dai 2/3 punti sostenuti dai loro promotori/distributori).
6)Si potrebbe anche prendere in considerazione l’ipotesi nella quale gli editori di L.I.B.E.R.I. abbandonano i propri promotori/distributori per Biblioteche così da incentivare la vendita in libreria.
7)I librai aderenti al circuito dovrebbero inserire all’esterno della propria libreria l’adesivo L.I.B.E.R.I., e creare all’interno uno spazio adeguato e chiaramente riconoscibile (ad esempio col pannello L.I.B.E.R.I.. e l’elenco degli editori appartenenti) e affiggere una locandina contenente le indicazioni dello sconto promozionale per insegnanti e ragazzi.
8)Sarebbe necessaria una quota associativa, per coprire le spese dei materiali promozionali ed espositivi (pannelli / adesivi / locandine ecc.).
9)Sarebbe altresì necessaria un’ulteriore spesa da dividere fra tutti gli editori e le librerie aderenti a L.I.B.E.R.I., destinata a una campagna di pubblicità su due o tre fra i principali quotidiani nazionali.
10)Sarebbe, infine, necessario stabilire una quota minima di libri ordinati dai librai aderenti al circuito, per garantire la visibilità e la conseguente maggiore possibilità di vendita dei titoli degli editori di L.I.B.E.R.I. Altrettanto utile potrebbe rivelarsi una rendicontazione separata da parte dei distributori, per quanto rigurda il circuito L.I.B.E.R.I., così da poter monitorare l’efficacia dell’iniziativa.


Ecco una scaletta di massima degli interventi che ci aspettiamo. Pensiamo ad interventi "spontanei", non a rigide relazioni, sulla base dei punti che abbiamo appena inviato e semmai di arricchimento di problematiche. Interventi "aperti" e brevi, che diano modo a tutti di intervenire e discutere. A coordinare ci saremo io e giovanni nucci, semplicemente per aiutarvi a "tenere i tempi" e - appunto - a coordinare le diverse voci.
Silvana Sola, Giannino Stoppani; Dehoniana Libri; Alfredo Stoppa, editore e libraio; Libreria Foglie d'oro di Pesaro; Messaggerie; Eleonora Rizzoni(franchising mondadori Via Piave - Roma); Pde Passerini/Marchioro
Roberto Denti e Anna Parola.
Un cordiale saluto
Della Passarelli
Sinnos Coop. Sociale a r.l. - ONLUS
Via dei Foscari, 18 - 00162 Roma
tel./fax 06.44240603 - 06.44119098
www.sinnoseditrice.com
 
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 Tavola Rotonda "Meno piccoli di quel che sembra", Bologna 14 aprile 2005 – giovedì 14 aprile alle ore 14.00
Sala Suite
(Blocco D 1° Piano)

Per un coinvolgimento delle istituzioni nella promozione alla lettura e quindi nell'ampliamento della "platea" di lettori.

È un dato di fatto – e orami purtroppo da molti anni – che in Italia si legge poco e male. Una delle cause dell'esiguo numero di lettori nel nostro Paese è lo scarso coinvolgimento delle istituzioni nella promozione alla lettura. Ad oggi manca una adeguata legge sulla editoria.

È di questi giorni la notizia che in Spagna «il governo spagnolo ha destinato per il 2005 ben 40 milioni di euro per un grande piano di promozione della lettura che, partendo dai più piccoli, tocca anche le fasce più marginali e disagiate, immigrati, donne maltrattate, anziani, carcerati e altri nuclei di popolazione con problemi economici o di integrazione. "Le prime letture sono come un biglietto per un viaggio che deve durare tutta la vita", ha detto la ministra della cultura Carmen Calvo, confermando che il maggior impegno sarà rivolto proprio nei confronti dei bambini e ragazzi» [Andersen, febbraio 2005].

Le piccole e medie case editrici per ragazzi intendono farsi promotori attivi e sollecitare le istituzioni (Comuni, Province, Regioni, Governo) ad investire sufficienti risorse in progetti di promozione alla lettura. In questo ultimo periodo piccoli e medi editori per ragazzi hanno avuto la capacità di unire le forze per organizzare iniziative, stand collettivi, e tavole rotonde come questa. Potrebbe essere una nuova forza autorevole che possa concretamente sollecitare le istituzioni affinchè si facciano carico di mettere in atto tutte le possibili soluzioni per far crescere la lettura nel nostro paese.
E' inutile ricordare qui che il libro è e resta uno strumento insostituibile per la circolazione delle idee, la condivisione delle emozioni, l'arricchimento dell'esperienza individuale... L'editoria è un nodo centrale nel funzionamento della democrazia e nella crescita culturale di un paese. Ma in Italia si legge poco (siamo in coda rispetto a tutti gli altri paesi europei, con i nostri 23 milioni di lettori circa; dati AIE, settembre 2004) ed inoltre assistiamo ad una grande concentrazione di gruppi editoriali che solitamente obbediscono a logiche di profitto a scapito della qualità e hanno sostituito la figura dell'editor con quella dell'esperto di marketing. Tutto questo provoca un soffocamento della pluralità di proposte editoriali e una vera e propria "manipolazione" del consumatore di libri.
Le istituzioni dovrebbero quindi seriamente impegnarsi nel sostegno della lettura e di un editoria fatta e pensata non con fini commerciali ma qualitativi e letterari.
La lettura è un piacere che si impara, fin da piccoli. Anche qui è inutile ricordare quanto poco tempo e poche forze vengano impiegate per promuovere la lettura fra i giovani. Secondo le statistiche, nonostante fra i lettori i bambini e i ragazzi siano più numerosi degli adulti, sono sempre ancora troppo pochi. Inoltre il picco che si era raggiunto qualche anno fa (1998 71,4% - dati AIE settembre 2004) è ormai in discesa (2003 65,0% - dati AIE settembre 2004).
Riteniamo quindi che le Istituzioni debbano creare le condizioni per far crescere la domanda di cultura e di lettura, attraverso investimenti di risorse e idee che coinvolgano biblioteche, librerie specializzate, associazioni, riviste, insegnanti e scuole che attivamente e già da tempo fanno attività di promozione alla lettura a vari livelli e in vari modi e tutto questo con una attenzione particolare all'editoria di qualità, a quella editoria capace di ricercare, sperimentare, proporre.
E quindi, ad esempio,

che la selezione dei libri da acquistare per le biblioteche scolastiche pubbliche non sia fatta in base agli sconti e alle offerte che spesso solo i grandi gruppi possono fare, ma sulla base di una selezione culturalmente e qualitativamente accurata, utilizzando per questo competenze che già esistono fra i librai e riviste specializzate e quindi il canale della piccola libreria indipendente, che è ancora in grado di scegliere cosa proporre;

che vengano promossi e finanziati non solo i "grandi eventi" sulla lettura (festival e quant’altro) ma anche piccoli progetti diffusi su tutto il territorio a sostegno di laboratori e attività di animazione alla lettura di piccole librerie, nelle scuole e nelle biblioteche: laddove questi progetti sono stati realizzati, hanno funzionato molto bene.

che vengano promosse delle campagne di informazione e di promozione sui libri, la pubblicazione – ad esempio – di cataloghi tematici da diffondere nelle scuole, nelle biblioteche, nelle librerie.

 

Queste sono quindi le richieste che gli editori si impegnano a fare alle istituzioni:
che vengano destinati dei fondi alla promozione della lettura,
che questi fondi vengano affidati agli attori culturalmente più adeguati (scuole, librerie, biblioteche, riviste specializzate)
che i criteri con cui verranno operati tali investimenti siano quelli culturali e qualitativi e non quelli commerciali.

 

Crediamo sia importante che gli altri attori presenti alla Tavola rotonda, i distributori e i librai, valutino come appoggiare tali proposte, attraverso quali impegni e progetti concreti che dimostrino un reale interesse e attenzione nei confronti dell’editoria di qualità a discapito dei grandi gruppi editoriali.

Proposte per la Tavola Rotonda
Meno piccoli di quel che sembra
Giovedì 14 aprile ore 14.00

 scaletta temi:

Partendo dalla premessa che editori, librai e distributori necessariamente si devono confrontare con il mercato e con le grandi concentrazioni di gruppi editoriali (con le loro "appendici" di catene librarie, di distribuzione e di informazione); e che in questa nostra realtà culturale italiana esistono:
piccoli editori, che costituiscono la reale possibilità della pluralità nella produzione culturale e che, pur contando su risorse economiche decisamente poco rilevanti se prese individualmente, nella loro molteplicità ricoprono un'ampia parte del mercato librario italiano;
librai indipendenti che vogliono mantenere un'autonomia nelle scelte dei titoli da accogliere in libreria, scelte che non siano condizionate solo da criteri commerciali;
distributori che credono nella produzione della piccola editoria;

Abbiamo individuato in questa "filiera del libro", diversi nodi problematici che potrebbero essere analizzati insieme, per trovare possibili soluzioni comuni; su questi punti, con ulteriori arricchimenti che potranno venire da ciascuno di noi durante il confronto, pensiamo sia necessario intervenire:

necessità di sostenere le realtà indipendenti (che siano librerie o editori) e aumentare la conoscenza reciproca;
necessità di far prevalere il progetto e la qualità sull'aspetto commerciale, che pure non va ignorato;
necessità di allargare la platea dei lettori;
necessità di avere maggiore spazio sui mezzi d'informazione sulla stampa e sui media;
necessità di aumentare la visibilità nelle librerie.

Le strade possibili potrebbero essere quelle di:
Creare campagne ed eventi promozionali che prevedano il coinvolgimento dei tre soggetti;
Pensare ad una "carta dei servizi", da offrire alle piccole librerie con: selezioni di titoli, proposte di attività promozionali, supporto ai bibliotecari e insegnanti con schede (non didattiche, ma piuttosto di suggerimento/stimolo), ecc.;
Invogliare l'acquisto dei libri di scuole e biblioteche nelle librerie, non perché costano meno ma perché offrono di più: dando nuove idee, aiutano con una selezione qualitativa
Unirsi in rete, eventualmente anche in un grande circuito alternativo (in questo senso si muove la proposta in allegato presentata da Orecchio acerbo editore);
Conivolgere le istituzioni nella promozione alla lettura e nell'ampliamento quindi della "platea dei lettori"; chiedere un loro impegno concreto nel potenziamento delle biblioteche scolastiche, nell'istituzione di fondi da destinare alle biblioteche, ecc. (in questo senso si muove la proposta "Istituzioni e promozione alla lettura" presentata da E/O Il baleno e Sinnos editrice)