DA BAZAR ETRUSCO (VEDI LINK A FIANCO )
Giuseppe Trinchini ha pubblicato qualcosa in NO PEDAGGIO
SULL'AUTOSTRADA SS1 AURELIA
Giuseppe Trinchini 25 luglio 8.34.47
La Tirrenica, ieri senza oneri per lo Stato oggi diventa un debito
24 luglio 2012
Hanno scomodato persino il vice capo-guppo alla camera
del PD per ottenere gli aiuti di Stato a favore della SAT per
trasformare la pubblica variante Aurelia in autostrada privata
a pedaggio, la più inutile e più cara d'Europa.
L'annunciato emendamento dell'Onorevole Michele Ventura
del PD testimonia l'ostinatezza con cui un ben definito gruppo
di pressione agisce nel tutelare gli interessi privati della
SAT e dei suoi soci. L'ultima delibera della Regione Toscana
riporta una quantità di inesattezze incredibili ed è
insostenibile sia economicamente che giuridicamente.
Si rileva infatti che lart. 18 comma 2 della legge
183/2012, menzionato nella delibera di Giunta non risulta applicabile
alla fattispecie. Ai sensi di tale articolo, limporto del
contributo pubblico a fondo perduto e i relativi termini e condizioni
sono posti a base di gara per lindividuazione del concessionario
e successivamente riportate nel contratto di concessione.
Tuttavia, non risulta che la società SAT, titolare
della concessione, abbia partecipato ad una gara pubblica ed
abbia fatto ricorso alla finanza di progetto, per cui sarebbe
priva dei requisiti soggettivi per beneficiare delle agevolazioni
fiscali.
Si rileva altresì che ogni altra forma di contributo
pubblico per il finanziamento delle esenzioni dal pedaggio a
favore della società concessionaria, può essere
erogata solo nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie
sugli aiuti di stato alle imprese. Non rispettare tali normative
potrebbe costare caro allItalia che verrebbe sanzionata
dallUnione Europea.
L'affermazione dell'Onorevole Sani (PD) che il Ministro
Grilli non ha mantenuto fede all'impegno di "finanziare"
con soldi pubblici il progetto di SAT è un falso storico
e sarebbe bene che egli ricordasse tutti i veri mancati impegni
di SAT che, non solo ha stralciato di sua iniziativa tutte le
opere compensative che si era impegnata a fare a corredo del
completamento del corridoio tirrenico autostradale, ma non ha
mantenuto fede al progetto del 2008 approvato e licenziato senza
alcun onore per lo Stato, condizione "sine qua non"
e accettata da SAT.
Oggi, completare il corridoio autostradale tirrenico, non
ha nessun vantaggio economico per i territori, lo sa la SAT che
ha proposto lo stralcio della parte costosa dell'opera, il tratto
a sud di Grosseto, chiedendo di poter continuare nella facile
trasformazione in Autostrada del tratto gia esistente della Variante
Aurelia, progetto con un alta resa economica dato che il traffico
locale non avrebbe alcuna viabilità alternativa.
Se il governo accettasse questa proposta con l'aggiunta
delle agevolazioni fiscali indebiterebbe tutti gli italiani per
pagare la gabella a SAT e soci.
Sollevati dalle nuove difficoltà della SAT non possiamo
però dirci contenti che un'opera inutile e dannosa per
i cittadini sia fermata dalla crisi economica e non dal buon
senso degli amministratori.
GIULIANO PARODI
coordinamentoTerritoriale
NO-SAT
IL GOVERNO HA AZZERATO L'EFFICACIA DEI CONTROLLI IN MATERIA
AMBIENTALE E DI SICUREZZA SUL LAVORO
- Se con il decreto Cresci-Italia il governo Monti ha dovuto
fare un passo indietro sulle liberalizzazioni, dai taxi alle
farmacie per non parlare delle banche e del settore energia,
rimandando l'Imu (ex Ici) per la Chiesa, con il decreto semplificazioni
è stato scoperto i rischi per l'ambiente legati ai controlli.
Come se il rispetto dell'ambiente potesse essere derogato ai
profitti degli imprenditori.
«Il Governo ha pericolosamente azzerato l'efficacia
i controlli ambientali e quelli sulla sicurezza sul lavoro".
Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi che aggiunge: "Nelle
pieghe del decreto sulle semplificazioni (DL n.5 9/02/2012) esiste
una norma scandalosa che depotenzia i controlli ambientali e
sulla sicurezza sul lavoro e che di fatto svuota di efficacia
e di autorità gli enti preposti ai controlli come le Arpa».
L'articolo 14 del DL 5/2012, infatti, prevede 'controlli
amichevoli' e la riduzione di controlli in materia ambientale
e sulla sicurezza sul lavoro (dalle verifiche 'amichevoli' sono
esclusi solo controlli in materia fiscale e finanziaria). Bonelli
esprime il suo rammarico citando le parole del capo della Procura
di Civitavecchia Gianfranco Amendola (il primo a sollevare la
questione in un articolo su Lexambiente): 'con il governo dei
professori invece del potenziamento è arrivata la semplificazione
dei controlli'.
Controlli amichevoli rischiano di esserlo a danno dei controlli
veri, quelli seri. «Questa norma è una follia perché
l'efficacia del controllo sta proprio nella verifica senza preavviso.
Con i controlli ambientali 'amichevoli' i grandi inquinatori
potranno farla franca. La semplificazione delle verifiche consentirà
a industrie altamente inquinanti, come ad esempio l'Ilva di Taranto
(dove viene emessa il 95% della diossina italiana), di ridurre
il numero dei controlli ambientali da parte dell'Arpa che, oltretutto,
dovrà realizzarli con preavviso e concordandoli 'amichevolmente'
- prosegue Bonelli -. Ciò produrrà una chiara alterazione
dei dati perché i controllori dovranno chiedere il permesso
ai controllati prima di effettuare le verifiche».
Insomma, le solite regolamentazioni all'italiana, per far
finta di essere in regola a scapito dell'ambiente ma soprattutto
della salute delle persone. «In questo chi ha il compito
di verificare le emissioni o i livelli di inquinamento in aree
fortemente contaminate per la presenza di attività industriali
altamente inquinanti come Taranto, Priolo, Gela, Milazzo, Brescia,
Porto Torres, Piombino, Terni prima di procedere dovrà
chiedere il permesso alle industrie, vanificando l'efficacia
dei controlli stessi - conclude Bonelli -. Come mai il ministro
dell'Ambiente Clini era così distratto da permettere questa
norma vergogna che permette di azzerare l'efficacia sulle verifiche
ambientali venisse approvata in un decreto?».
DA: http://www.verdi.it/not2011/item/30450-semplifica-italia-o-ammazza-ambiente?.html
L'ASA CHIUDE I CONTATORI ? RIDATECI LE CANNELLE
Dice Dio "la terra è mia!" E tanto più
l'acqua, la nostra "sorella acqua" come diceva San
Francesco. E oggi l'Asa vuole toglierci questo diritto naturale
in nome del Dio Quattrino arrogandosi il diritto di annullare
la legge naturale.
II cittadino ha accettato in "principio" di pagare
delle tariffe "molto basse" per supplire alla manutenzione
di questo bene comune, per sostituire i tubi le vasche i
filtri e per pagare gli operai che controllavano o eseguivano
riparazioni. Tutti ciò comportava un spesa che serviva
a pagare il servizio e comunque era un servizio pubblico per
la salvaguardia della salute e dell'igiene.
Poi nel tempo si è detto
che non era più un servizio pubblico! Ma un servizio che
doveva rendere subito sonante e frusciante denaro; e che, dandolo
ai privati ci avremmo guadagnato.
Ora che le difficoltà economiche hanno messo in crisi
i cittadini: che non hanno
più i denari necessari per una vita dignitosa, che a fatica
sopravvivono, ecco arrivare i falchi dell'Asa che tagliano l'acqua.
Cosa inconcepibile, dato che l'acqua è un diritto e non
un sovrappiù come vogliono farci credere.
Signori politici, ora che vi
abbiamo eletto per rappresentare i nostri diritti, se non possiamo
più usufruire del servizio in casa, allora dovrete rimettere
le fontanelle per le strade così anche i poveri e diseredati
potranno attingere come si faceva una volta, e portarsi l'acqua
in casa in appositi contenitori. Sarà un po' scomodo ma
almeno non dovremo subire prepotenze.
Enrico Beni
(Piombino) IL TIRRENO 28 GIUNGO 2009 |
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