I piccoli editori e internet

Parte seconda

Nel primo numero della rivista abbiamo parlato del Web e della piccola editoria, il nostro articolo è stato apprezzato da un piccolo Editore di cui vi invitiamo a visitare il sito

Luciano Simonelli

che ha promosso prima un forum sulla piccola editoria tenuto il 19/21 ottobre 1999 sul suo sito (gli atti si possono visionare sempre su questo sito ricercando il n1 dei quaderni del Comitato George Orwell dal titolo PICCOLI EDITORI CONTRO GODZILLA ).

In risposta alle sue osservazioni e alla lettura dei quaderni pubblichiamo un appendice alle nostre teorie sulla piccola editoria e il Web.

Caro Luciano ho letto il quaderno del comitato "George Orwell" e ho constatato che il disagio della piccola editoria è sentito ma che salvo 2 "lettori Scrittori" (Renzo Carrai e Benito Ciarlo ) gli altri Editori e Librai non credono nella "potenza " di Internet e inoltre si limitano a constatare che ci sono problemi, i soliti problemi. Io invece credo che Internet è la strada giusta soltanto che le metodologie di approccio a tale mezzo vanno studiate bene non ci si può buttare sul Web come se questi risolvesse tutti i problemi . I problemi sono a monte a livello di Editori, Distributori e Librai. Si accusano i librai di scarsa attenzione ai piccoli editori non promuoverli ecc. ma i " Piccoli editori" secondo le ultime stime sono ben 3700 ! e con una produzione di circa 35.000 titoli l'anno (compreso le ristampe). Quale libreria può dalla più grande alla più piccola può avere a disposizione una simile superficie espositiva? Per non parlare poi delle enormi finanze occorrenti. E non si può far finta di essere "i soli piccoli editori sul mercato" e di escludere questo o quello sia con il metodo di qualità , simpatia o che sò io. Tutti devono avere la solita possibilità di entrare in libreria , farsi conoscere.

Quindi , con i metodi tradizionali il problema è irrisolvibile ! Ma con Internet no !

Lo spazio di internet è illimitato ! Si possono con le nuove tecnologie e linguaggi "Java, JavaScript, xml ecc" vedere i libri ! Sfogliarli (si possono anche odorarli !). Va creata una enorme libreria virtuale con ambienti, situazioni, azioni da fare muoversi all'interno di essa tra i suoi scaffali divisi per argomento, letteratura, storia,scienza, ecc.. Andare allo scaffale estrarre i libro e consultarlo e se è di nostro gusto acquistarlo. E la fantasia può andare anche oltre ma per ora mi fermo qui.. Per funzionare un tale sito ha bisogno di versi soggetti, gli editori, i distributori, le librerie. Eh si ! le librerie perhè senza di esse dopo un primo momento di euforia "virtuale" i lettori si stancherebbero . Ai lettori piace anche andare in libreria , fare quattro passi e vedere con mano ciò che si è visto sul Web (oggi non hanno la possibilità di conoscere perciò vengono poco in libreria!) . Ai librai non si richiede di avere tutti i libri ma quei libri che il lettore "ha scelto" sul Web e che automaticamente vengono inviati alla libreria più vicina in "visione" . E qui entra in azione il distributore più vicino che evade immediatamente l'ordine o per chi non lo ha , l'editore stesso. Inoltre è importante che il lettore sia stimolato ad andare in libreria dove troverà non solo quel libro ma tanti altri !. Il lettore è libero di fare una di queste cose:

Andare in libreria e chiedere il libro che ha scelto per la visione.

Chiedere che automaticamente (nelle librerie convenzionate) l'evasione dell'ordine del libro, andrà poi lui a ritirarlo senza preoccuparsi delle file alla posta o dal corriere e inoltre è sicuro di pagare ciò che riceve.

Ordinare i libri direttamente all'editore (per il libraio non è mancata vendita ma uno vendita "pubblicitaria" perché si sa un libro tira l'altro.. L'editore , e questo è importante, non deve fare nessuno "sconto" perché questi riducono il libro ad una "merce" e non ad un prodotto culturale che ha un suo prezzo ben definito.

Quanti danni ha provocato e continua a provocare la politica degli sconti ! Chiusura di Librerie, e grossisti, anche "Amazon" il famoso sito dei libri americano naviga con un mare di debiti a causa ...degli sconti ! ecc

Le librerie che aderiranno si muniranno di terminali collegati 24 ore su 24 al costo di uno scatto telefonico (è nato da poco un servizio simile) così i librai ma soprattutto i lettori potranno consultare i cataloghi degli editori a loro piacimento, stampare bibliografie ecc. I terminali potranno servire anche per le "video conferenze" con gli autori e per dialoghi diretti. I piccoli editori dal conto loro "dovrebbero" capire che il Web dà a tutti ma proprio a tutti la possibilità di essere visto e acquistato. Inoltre risparmierebbero sui cataloghi cartacei (chi vuole se li stamperà da se). Il costo di questa operazione sarebbe di poche centinai di migliaia di lire e richiedere per la sua costruzione fondi europei come sono stati ad "Arianna" . I librai coinvolti dovranno godere di particolari condizioni , piccoli depositi e pagamenti programmati con rendiconti annuali, dato che non tutti libri che arriveranno sia in "visione" che come novità non potranno essere venduti tutti e ci dovranno essere delle rese per far entrare nuovi titoli.

Inoltre i librai dovranno consorziarsi e specializzarsi ciascuno in un editore diverso in modo che tutto il territorio sia riempito da tutti i piccoli editori. Questo non comporterà problemi per i librari dato che i lettori si abitueranno ad andare ogni volta in librerie diverse per trovare i libri che al loro interessano e col tempo ci sarà quel necessario aggiustamento nella scelta degli editori da tenere e tutti non ne potranno che guadagnare sia in qualità che nelle vendite.

 

 

Pubblichiamo i punti qualificanti del convegno sulla piccola editoria dell'11 marzo 2000 dal titolo

PICCOLI EDITORI CONTRO GODZILLA: LA STORIA CONTINUA...

convegno -tavola rotonda promosso dal comitato George Orwell per una editoria indipendente e la libertà d'informazione.

presso il circolo i Circolo della Stampa di Milano sala Lanfranchi (corso Venezia 16) ore 15

Punti progetto naturalmente suscettibili di approfondimenti:

1- Operare per riuscire a garantire le pari opportunità nella distribuzione, soprattutto nei grandi spazi commerciali innescando un meccanismo Anti monopolistico e che comunque offra adeguata visibilità anche alla produzione delle piccole realtà editoriali.

2- Garantire a tutte le case editrici la possibilità di entrare nelle biblioteche superando gli attuali sbarramenti per i piccoli editori di qualità e i loro autori.

3- Promuovere su Rai 3 e le tv regionali la libertà di accesso e di cronaca per i piccoli editori di qualità e i loro autori.

4- Stimolare incontri tra studenti e case editrici

5- Garantire spazi pubblici e manifestazioni per la libertà nell'editoria.

6- Organizzare mostre di "visibilità"(non necessariamente commerciali) per i piccoli editori.

7- Creare le condizioni affinché si trovino le risorse per avviare una seria ricerca in ambito letterario, offrendo l'opportunità a chi ha talento di essere pubblicato e lanciato sul mercato.

8- Creare un coordinamento fra le "piccole" e libere realtà editoriali affinché internet rappresenti una concreta opportunità per gli editori di qualità e non un ulteriore strumento nelle mani della grossa editoria per schiacciare ogni voce editorialmente e commercialmente libera e indipendente. Un opportunità resa ancora più interessante dalla nuova realtà tecnologica degli "eBook" ma su cui soffiano già venti di un monopolio dei grossi gruppi editoriali.

 


Note su programma del convegno dell' 11 marzo 2000

Ho letto i punti qualificanti del convegno e sono sempre che la strada resta Internet e me lo fa pensare già il punto 1.

1^)Operare per riuscire a garantire pari opportunità nei supermercati ecc. e secondo me è un punto superato dalla realtà perché come si può decidere quali e quanti editori su 3700 possono entrare nel grandi superfici ? si ricreerebbe la discriminazione tra editori da supermarket e no !

MI trovi d'accordo sui punti 2.3.4.5.6.7

Nel punto 8 lo spauracchio dell'e-book non credo sia reale (Mondadori è specializzato a fare dei flop come nel caso a suo tempo degli audio libri!) inoltre il futuro del libro è sulla carta ! stano ma vero e lo afferma con cognizione scientifica l'autore del libro QUANDO LE COSE INIZIANO A PENSARE - Neil Gershenfeld - ed. Garzanti novembre 1999

Infatti il futuro del ,libro si giocherà tutto sull'inchiostro , un inchiostro "elettronico" di cui potranno essere riempite a volontà tutte le pagine bianche che vorremo e saranno anche ricaricabili, letto un libro se ne scaricherà al suo posto un altro, compreso la copertina. I giornali poi non si getteranno più via gli stessi fogli potranno essere usati migliaia di volte e senza più spreco di carta!.

Manca infine il punto 9) Le Librerie

Cosi può fare una simile rivoluzione senza le librerie onnipresenti su tutto il territorio nazionale ! Certo vanno coinvolte e fatto loro capire che è ora di finirla con la paura della concorrenza, degli sconti o che sò io ma è anche l'ora che ognuno d'accordo con gli altri si specializzi su determinati editori dimodochè il suo mercato non glielo toglie nessuno bisogna fare come le case automobilistiche creare concessionari esclusivi e con tutti gli editori che ci sono ognuno può contare su editori sicuri e naturalmente per quelli senza esclusività il mercato sarà libero.Inoltre si devono tutte informatizzare e contribuire alla nascita e manutenzione del sito con una cifra simbolica annuale (le librerie sono circa 6000 senza contare le cartolerie che in alcuni centri potrebbero sostituire la mancanza delle librerie)Certo per creare una simile convergenza libraria occorrerebbe un aiuto anche da parte del governo istituendo una agenzia nazionale fatta da librai editori(piccoli), distributori allo scopo di contattare tutti e proporre fatti concreti.

I distributori non li demonizzerei perché anche loro fanno il loro lavoro e hanno problemi come tutti alla fine del mese però privilegerei quelli che sono più onesti nei contratti di distribuzione e che fanno ill oro lavoro. Inoltre proporrei finanziamenti agevolati verso quei giovani che voglio entrare nella distribuzione libraria in modo da aumentare visibilmente la presenza di distributori su tutto il territorio nazionale. Infatti anche noi librai sente la mancanza di distributori, vicini e veloci che contribuirebbero non poco ad aumentare le vendite. In questa professione si avviano pochi perché è poco conosciuto l'enorme mercato "libero" che aspetta solo di essere conquistato, certo le banche o le varie istituzioni BIC o altro quando si va a chiedere finanziamenti per questo scopo ti guardano e poi con l' aria schifata dicono ah Libri ! ... E questo lo posso dire per esperienza personale dato che avevo fatto una consulenza a dei giovani per poter far nascere un agenzia di distribuzione in zona.

Cordiali saluti

Quel Grafomane di Enrico