Caso Priebke,nessuno tocchi Caino
Mi meraviglio di tutto questo baccano per la morte di un Caino . Mi meraviglio che chi si dice religioso si sia dimenticato delle parole di Dio allorché avvenne il primo omicidio della storia , nessuno tocchi Caino «Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!» GN 4-16. Per quanto aveva fatto era degno di morte ma Dio non lo ha permesso giacché la giustizia è sua e l'uomo per quanto perfetto è sempre un peccatore e incapace di "scagliare la prima pietra". GESÙ poi ha rafforzato questo comandamento "non uccidere" dimostrando che il male si vince con l'amore e con la donazione della vita ,anche e soprattutto per i peccatori. Certo questo resta difficile agli ebrei che ancora parlano di "occhio per occhio e dente per dente" ES 21-24 Tanto più lo è per i non credenti che seguono la legge della vendetta chiamandola giustizia... Di fronte ad un morto non ha senso prendersela fisicamente con lui. Anche facendolo a pezzi o bruciandolo non farebbero giustizia ma solo un gesto animalesco da iene o da avvoltoi. Del morto si condannano le azioni, se ne ricorda i gesti affinché altri non seguano la sua strada e le sue idee . Inoltre in questa vicenda si dimenticano tutti i Priebke che sono in giro per il mondo oggi e ( tanti ce ne sono stati nel passato) ancora vivono, uccidono e fanno stragi anche più orrende come in Siria e in Africa e in in quegl'altri paesi dove c,'é la guerra? Tutto ciò che accade a Roma, invece della ricerca della giustizia, sembra solo morbosità, ampliata dai mass media. Invece di urlare dietro una bara andate nelle scuole, nelle tv dalle piazze a parlare di pace e a insegnare cosa vuol dire vivere senza odio o razzismo di sorta . Andate a lavorare per un mondo migliore dove Caino non abbia più patria. E se Caino ricomparirà condanniamo le sue opere ma lasciamo la vendetta a Dio. Il male porta il male, " Chi di spada ferisce, di spada perisce" e nonostante che GESÙ c'è lo abbia detto circa 2000 anni fa non abbiamo ancora imparato qual'e la strada giusta e camminarci. Henry |
|