HOme

Crisi Acciaierie e indotto a Piombino

Concordia si Concordia no non è questo il problema ... Ilgoverno si deve prendere le sue responsabilità.

 

La crisi di Piombino non si risolve con la Concordia o con i miracolini come dice Emma Gremmo, ma con ben altri impegni e doveri morali del governo e dei politici attuali eredi di chi a Piombino (e non solo ) la crisi l'ha procurata. Il governo di sinistra di Prodi.

L'Iri l'istituto per la ricostruzione industriale fino al 1993 era uno dei più importanti gruppi mondiali sia per fatturato che per commesse nella graduatoria mondiale, invidiato dagli Stati Uniti. Chiuse il suo bilancio nel 1992 con 75.912 milardi di lire in attivo e solo 5,182 milardi di perdite !

Di lì poco, il governo Prodi fece la prodezza (scusate il gioco di parole) di iniziare il suo smantellamento per recuperare soldi per pagare i debiti procurati dal governo socialista di Craxi.

Si dice che fu anche colpa dell'Europa e del famigerato trattatto di Maastricht stilato sotto la pressione di gruppi capitalisti e finanziari, che volevano assevire l'Europa al loro servizo, facendo gli interessi dei privati, e non degli stati e dei loro cittadini, ed infatti quel trattato ha messi in mano di pochi le risorse finaziarie d'Europa, ha messo in ginocchio i paesi d'Europa facendo nascere i partiti xenofobi e antieuropei nelle elezioni del 25 maggio 2014.

Una annotazione importante, se il trattatto è passato è stato anche per l'inadeguatezza dei nostri politici a rappresentarci in Europa, se si fossero opposti (giustamente diciamo oggi perché quasi tutti i paesi lo vogliono rivedere...) non ne subiremmo le conseguenze.

Anche Piombino seguì tale sorte, svenduta al gruppo Lucchini che tutti conoscevano e conosciamo, come esempio del capitalismo illiberale (il liberalismo è tutta un altra cosa vedi Olivetti e l'intelllettuale di riferimento più importante Piero Gobetti).

Da allora Piombino ha iniziato il suo declino nonostante che continuasse a produrre e vendere, la nuova società non ha mai veramente reivestito ma ha spremuto fino all'ultima goccia con l'aiuto anche del russo Mordaciov.

Ora il governo dovrebbe sentirsi in dovere di recuperare lo sbaglio di Prodi e rinazionalizzare le acciaieire e rimetterle in grado di produrre nuovi guadagni e mercati.

In fin e in fondo è ciò che ha fatto il governo britannico con le sue ferrovie che varie volte le ha privatizzto, e poi riacquisito portandole sempre in attivo, poi ci hanno pensato i privati a fare nuovi debiti.

Un altra soluzione è quella che il governo sostenga con denaro pubbblico (che poi è sempre nostro), la nascita di una cooperativa fino a che non sarà capace di camminare da sola. Questa permetterà alle Acciaiereie di non cadere mai più in crisi, grazie alla responsabilità dgli impiegati e operai, e acquisire nuovi mercati perché il nostro è il migliore prodotto e la concorrenza cerca solo di acquisirne i brevetti per poi farci le scarpe.

Avremo così nuovo lavoro sia per le Acciaerie che per l'indotto, e nuovo sviluppo che ci permetterà di arrivare senza problemi al terzo millenio e continuare l'opera iniziata dagli etruschi tanti secoli fa, proprio in questa zona a dispetto del nostro intellettuale Philippe Daverio che in una recente trasmissione da Michel Santoro dava (sbagliando sonoramente) la nascita dell'industria siderurgia Piombino al solo volere di "mascellone" (Mussolini") dimenticando ciò che lui ha detto proprio a Piombino anni prima.

"Voi siete il più antico centro siderurgico mondiale, sfruttate quello e non puntate tutto su in improbabile sviluppo turistico" Parole sentite con le mie orecchie, Daverio è un bravissimo critico d'arte che seguo sempre (anche in replica) ma non si faccia rovinare dalla politica...

Henry

 

 

 

 bibliografia:

Massimo Pini I giorni dell'Iri storia e misfatti da Beneduce a Prodi , Mondadori 2004.