Parola d'ordine redistribuire!
Stamani (3 luglio ) aprendo il Tirreno sulla cronaca di Piombino
leggo che ogni operaio dovrà restituire circa 350
a testa a causa del decreto del 23 marzo 2012 con valore retroattivo
dal primo gennaio 2012.
E' uno degli ultimi soprusi commessi contro il prossimo, il prossimo
più povero, perché il prossimo più ricco
paga solo delle briciole...
Vorrei ricordare al sig Monti le parole di Paolo che lui dovrebbe
conoscere bene andando tutte le domeniche a messa.
«Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù
Cristo: da ricco che erasi è fatto povero per voi perché
voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. Non
si tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli
altrima che vi sia uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza
supplisca alla loro indigenzaperché anche la loro abbondanza
supplisca alla vostra indigenza e vi sia uguaglianza come sta
scritto: «Colui che raccolse molto non abbondò e
colui che raccolse poco non ebbe di meno».
Perciò se vogliamo che vi sia davvero uguaglianza chi
ha di più dia a chi a dimeno.
Ricordando poi che se il divario tra i ricchi e di poveri è
aumentato tanto che il 10 % si è preso quasi tutto della
ricchezza nazionale è ora il momento di restituire affinché
colui che raccolse molto non abbondò e colui che
raccolse poco non ebbe di meno
Tanto più che nel nostro paese il divario tra ricchi e
poveri è aumentato causa la ricerca di profitti illegali
o permessi perché la legge non aveva posto dei limiti.
Uno della cause le operazioni finanziare e le speculazioni di
borsa con promesse di lauti guadagni.
Infatti le nostre industrie sin dalla fine degli anni '70 hanno
reinvestito i loro guadagni in borsa perché gli interessi
pagavano e bene e senza scomodarsi a rinnovare. Di questo ne ho
esperienza personale grazie a confidenze di addetti alle industrie
in quell'epoca e non piccole industrie, ma colossi, che ora sono
in difficoltà.
Poi è venuta la globalizzazione in cui le nostre industrie
si sono gettate senza remore o paure di sfruttare i popoli del
sud del mondo pagandoli poche lire e rivendendo poi qui i loro
prodotti con guadagni spropositati. Senza pensare che nel frattempo
stavano togliendo lavoro e risorse alla nostre classe operaia
e che la vera globalizzazione era quella di esportare le nostre
tecnologie insieme ai nostri diritti, creando così le condizioni
di fare del mondo un mercato equo-solidale di cui tutti potevano
godere. Non sarebbero venuti a mancare i cosiddetti consumatori
perché tutti sarebbero stati in grado di spendere e scambiarsi
le merci e il lavoro.
Invece si è impoverita una parte del globo a scapito di
un altra e così continuerà per sempre giacché
i ricchi, coloro che ricercano il denaro solo per se stessi e
senza saziarsi mai, sono ormai i padroni del mondo e i politici
avveduti e cristiani invece di richiamare all'ordine
come San Paolo fanno il loro gioco. Non sanno fare leggi per l'uomo
ma mettono l'uomo al servizio della legge e uccidendolo
a norma di legge.
E allora signor Monti è il momento di redistribuire è
il momento di avere coraggio e costringere chi ha troppo a cedere
quel sovrappiù guadagnato in questi ultimi anni e riportare
il paese alla fine degli anni '60 quando la ricchezza era spalmata
su tutta la nazione e i poveri si contavano sulle dita di una
mano ed esisteva la scala mobile che permetteva di recuperare
l'inflazione
e San Paolo la benedirà e anch'io come cristiano.
Henry