PARROCCHIA 'VERGINE SS.MA DEL ROSARIO' | Torna al menu principale |
GLI INIZI
Nel 1985 un sacerdote della famiglia dei Missionari Saveriani di Parma e una missionaria laica lasciavano lo Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo), dopo più di un decennio di presenza in questo Paese, per dar vita in Italia ad un Centro di formazione alla vita missionaria, proponendo una forma particolare di partenza e di presenza in missione.
Tornando dall'Africa portavamo con noi la ricchezza e la vitalità che lo Spirito Santo suscita in diverse Chiese del Sud del mondo, e questo 'scambio tra chiese' abbiamo cercato di portare in dono alla Chiesa Italiana che ci aveva inviati anni prima in Zaire.
Dopo un periodo di ricerca e di ascolto ci siamo stabiliti in Toscana, nella Diocesi di Massa Marittima - Piombino, accolti a cuore aperto dal Vescovo di allora, Lorenzo Vivaldo. Quando ci fu affidato un quàrtiere particolare e abbandonato alla periferia di Piombino, abbiamo assunto con criteri missionari la cura pastorale della parrocchia, dando cosi vita contemporaneamente ad una comunità cristiana viva nel territorio e al Centro Fraternità Missionarie (CFM) per la formazione di persone, preti e laici, che sentono la chiamata della missione ad gentes.
L'impegno fondamentale, dunque, che ci ha spinti a rientrare in Italia è stato quello di far nascere e crescere il CFM: ma perché in una parrocchia? Perché lo consideriamo il contesto ideale per la formazione di Fraternità Missionarie, secondo la modalità di presenza in missione che proponiamo. La parrocchia, infatti, se gestita ed animata. con criteri missionari che fanno di essa una 'famiglia' di piccole comunità cristiane di territorio che vivono nel loro ambiente Comunione e Missione, è un elemento formativo importante nella crescita umana e spirituale dei flituri. missionari. La formazione dei partenti del CFM passa cosi inevitabilmente anche perla comunità parrocchiale che ne rimane coinvolta in modi diversi, aiutando a cogliere meglio la dimensione ecclesiale della vita cristiana e la sua apertura ai bisogni del territorio e del mondo. Stando in parrocchia il CFM vuole anche testimoniare una delle possibili vie per animare in modo missionario la pastorale ordinaria. A partire da questi inizi prende forma poco alla volta l'attuale vita della parrocchia che descriveremo.
LA VISIONE DI CHIESA CHE CI ANIMA
Siamo convinti che una inversione di rotta da una pastorale parrocchiale di conservazione a una pastorale missionaria non stia tanto nella ricerca di nuove strategie, ma piuttosto nel cambiamento della mentalità ecclesiale di fondo, sia per i preti che per i laici. Per noi l'ascolto della Parola e la vita missionaria ci hanno resi sempre più coscienti del binomio autentico di ogni vita cristiana ed ecclesiale: COMUNIONE e MISSIONE, anzi, ne sono i due poli costitutivi.
In fondo, se ci pensiamo bene, questa è la vita del nostro Dio-famiglia, la Trinità, che è proprio 'mistero di Comunione e di Missione', relazione profonda all'interno e apertura all'esterno, a noi umanità ... rischiando grosso. Sarà per questo che Gesù propone la stessa cosa ai suoi discepoli? Infatti: 'Li chiamò (=i discepoli di allora e di tutti i tempi):
Perché stessero con Lui... (= CHIESA 'COMUNIONE'):
PER conoscerlo, per fare amicizia con Lui, per imparare
a vivere 'come' Lui
PER vivere in amicizia tra loro e con tutti.
... e per inviarli (=
CHIESA 'MISSIONE')
A predicare =ad
annunciare l'incredibile Amore di Dio;
A scacciare i demoni ad attuare una solidarietà 'liberante' (Mc 3, 14-15)
La Parola ci suggerisce ancora che
la vita di comunione poggia su quattro colonne: Ascolto della Parola, Comunione Fraterna, Eucaristia,
Preghiera; (At 2,
42-47). La vita di Missione cammina
su due gambe: Annuncio e Solidarietà (cfr, fra le tante,
Mc 3, 15; 16, 14-17; Lc 4, '17-19).
A questa visione di Chiesa ci siamo progressivamente convertiti in Zaire, spinti e stimolati dalla vita della gente e delle comunità cristiane locali e che poi, con gioia, abbiamo scoperto essere parte del linguaggio ecclesiale italiano ... anche se forse non si ha poi sempre il coraggio di andare fino in fondo facendolo diventare prassi ordinaria della vita della nostra Chiesa e della sua pastorale.