VITA DI MISSIONE con i suoi due poli:


Annuncio

    il primo annuncio che i nostri cristiani danno è quello fatto da ciascuno là dove vive quotidianamente. Non è tanto un parlare, quanto un vivere l'Amore di Dio che si è incontrato e conosciuto personalmente. Questo Annuncio non è una tecnica che si impara ma una esigenza: se hai dentrò acqùa pura non puoi non donarla. E' da questo Annuncio quotidiano che ogni tanto si avvicinano alla parrocchia persone nuove. Oggi - forse più evidente nella nostra zona che in altre parti d'Italia - l'Annuncio si fa per relazioni interpersonali, per testimonianza di vita nuova, per irradiazione... : è la prassi missionaria dove la Chiesa è in minoranza. Da diversi anni' in quaresima, si vive un momento esplicito di annuncio sul territorio in occasione della visita alle famiglie per la benedizione pasquale. Tutti coloro che se la sentono e possono accompagnano il sacerdote facendosi con lui annunciatori della Parola tra la gente. E' una minicomunità che va di casa in casa ad ascoltare, a conoscere le situazioni, a fare amicizia' a 'rendere ragione della propria fede'.

    E' interessante notare che da tutta questa semina la gente del nostro quartiere non si è riversata in chiesa e siamo sempre. in minoranza numerica. Ma la gente del territorio conosce la vita della comunità parrocchiale; la stima, ne parla, si interroga, e ... ci deve fare i conti. Anche questo è un dato missionario ...


Solidarietà

    Ascolto della Parola di Dio e bisogni della gente vanno sempre di pari passo. Così, mano a mano che si prendeva coscienza e si veniva a conoscenza delle necessità del territorio, la solidarietà concreta prendeva forma e si organizzava. Ogni Piccola Comunità del Vangelo si è aperta a forme di solidarietà assai diversificata, così come le diverse famiglie si sono inserite nel circrnto dei nuovi stili di vita con l'intenzione di essere solidali con l'umanità, resistendo alle lusinghe dell'attuale sistema distruttivo.

    Soprattutto la nostra comunità parrocchiale ha funzionato e funziona da volano e da stimolo per la nascita di diverse iniziative cittadine, per rispondere sia ai bisogni locali che a quelli universali. Come parrocchia del territorio delle acciaierie siamo sensibili ai problemi del lavoro e della sua sicurezza, ai problemi dell'inquinamento e la nostra partecipazione solidale, sovente impotente come quella di tanti, inserisce elementi di speranza e di coraggio per tutti. La solidarietà universale e l'apertura ai problemi mondiali è stimolata sovente da passaggi di missionari, da giornate particolari e da un cartellone in chiesa dove si rendono note le varie iniziative per le quali si fanno collette e che riguardano la pace, la giustizia, la promozione dei popoli del Sud del mondo.

    Infine si è tentato di gestire solidalmente anche le finanze della parrocchia attraverso una 'cassa di solidarietà' che è alimentata dalle offerte della Messa comunitaria per i deflinti, dall'autotassazione di diverse persone, dalle raccolte fatte nelle grandi feste ~atale, Pasqua) e in occasione di celebrazioni particolari (matrimoni, battesimi, prime comunioni, ecc) perché la gioia di questi momenti venga condivisa con chi fatica nella vita. E poi attraverso il dono del 50% di tutte le entrate della parrocchia, fatto anche nel momento in cui avevamo forti debiti per i lavori di ristrutturazione dei cadenti edifici comunitari. La gente ne è contenta e ci sembra di vedere nei cristiani che frequentano una progressiva conversione alla sobrietà.

    Missione ad gentes

   La vita della parrocchia deve arricchirsi, però, di un altro tassello per completare la sua vita di Comunione e Missione: la partenza per la missione ad geli tes, fliori dei confini della propria patria e cultura. La nostra parrocchia è stimolata in questo dalla presenza del CFM - come avevamo detto più sopra - e già due coppie sono partite per alcuni anni in Brasile e in Mozambico

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...E IL PRETE?

In questa visione di Chiesa e prassi pastorale il nostro sacerdote è impegnatissimo a svolgere il suo vero ruolo, che è quello di servizio dell'Unità - senza il quale non ci sarebbe comunità cristiana - di coordinatore delle piccole comunità e formatore dei loro responsabili, di colui che esercita il ministero della sintesi. Ma tutto questo lo fa vivendo anche lui inserito in una piccola fraternità con laici che lo aiutano a sperimentare come tutti la vita di Comunione e Missione e a convertirsi.


 
 

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